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l’Osservatorio sull'imprenditoria nella distribuzione organizzata e nel franchising delinea un identkit dell’imprenditore del commercio

altMilano, 12 giugno 2019 – Motivato, con una spiccata propensione a investire nello sviluppo della propria impresa anche operando contemporaneamente in più settori e interessato a crescere mettendo a frutto i vantaggi offerti dal fare networking con gli altri franchisee. Questo l’identikit dell’imprenditore del commercio così come emerge dal primo “Osservatorio sull'Imprenditoria nella distribuzione organizzata e nel franchising”. I risultati di questa ricerca, che è unica in Italia nel suo genere, sono stati presentati da Largo Consumo e TradeLab il 12 giugno a Milano in Palazzo di Regione Lombardia con il Patrocinio di Regione Lombardia e del Comune di Milano.

Per la prima volta in Italia il focus è sulla figura dell’imprenditore L’“Osservatorio sull'Imprenditoria nella distribuzione organizzata e nel franchising” è la prima e unica ricerca in Italia ad indagare la figura dell’imprenditore del commercio. In questo contesto di crescente complessità diventa importante misurare la propensione degli imprenditori del retail a investire in nuove aperture e nel rinnovo dei locali, e in generale a mantenere alta la competitività dell’attività commerciale. Le motivazioni degli imprenditori sono particolarmente rilevanti per le insegne che scelgono di sviluppare in tutto o in parte la propria rete in modo indiretto.
Aderire ad un’insegna offre certamente molti vantaggi all’imprenditore, ma i servizi e il supporto derivanti non sono di per sé sufficienti nell’attuale scenario competitivo. É in atto un percorso di professionalizzazione anche dell’imprenditore aderente a circuiti organizzati, e di conseguenza evolvono le modalità di reclutamento e le argomentazioni degli sviluppatori delle insegne. E proprio queste sono le finalità dell’Osservatorio sull'imprenditoria nella distribuzione organizzata e nel franchising, promosso da Largo Consumo e TradeLab con il supporto di 17 insegne (Mail Boxes Etc… prima aderente) rappresentative di tutti gli ambiti merceologici. L’indagine ha indagato gli orientamenti di oltre 600 imprenditori con l’obiettivo di:

- Misurare la vitalità e la propensione all'investimento degli imprenditori che operano all'interno del commercio organizzato;
- Definire il profilo del commerciante contemporaneo;
- Illustrare lo sviluppo di un benchmark di comparazione tra differenti ambiti merceologici.

La segmentazione in base alle caratteristiche dell’impresa
L’Osservatorio ha permesso di misurare i segmenti di una piramide che vede alla base i) gli imprenditori che interpretano la propria attività come autoimpiego, ii) un corpo intermedio di proattivi pur senza sviluppare nuovi negozi e iii) al vertice un gruppo più ristretto, ma significativo, di famiglie di imprenditori che aprono nuove attività anche diversificando i nuovi settori.

Fare commercio non è un ripiego, ma una vera e propria professione
La prima indicazione offerta dall’Osservatorio è che la scelta di aprire un’attività nel commercio non è un ripiego, ma un vero e proprio mestiere su cui si costruisce la propria vita professionale. I franchisee intervistati vantano un’esperienza professionale che va dai 20 anni degli imprenditori che operano nei servizi ai 31 dichiarati da quelli della ristorazione che hanno almeno tre punti vendita. Inoltre, soltanto il 12% del campione ha dichiarato che prima di dedicarsi a questa attività era disoccupato. Infine, soltanto il 6% del campione prevede di chiudere l’attività, mentre la restante parte programma di trasferirla ai propri figli, a un dipendente o di cederla a un altro franchisee dello stesso network Il dato sull’esperienza professionale è rilevante anche perché dimostra che il campione indagato, oltre che numericamente rilevante, è anche estremamente rappresentativo e consolidato.

La propensione allo sviluppo è marcata
La ricerca ha evidenziato anche una marcata propensione allo sviluppo. Due imprenditori su tre si sono dichiarati intenzionati ad aprire nuovi esercizi restando nello stesso network e nello stesso settore. L’interesse a cambiare network o settore è tuttavia molto importante e trova il proprio apice in uno zoccolo duro, costituito dagli imprenditori più strutturati, che ha individuato nella capacità di individuare l’offerta più interessante e di saper organizzare e gestire una pluralità di punti vendita una leva di sviluppo imprescindibile. La propensione ad aprirsi ad altri settori apre nuove opportunità ai franchisor perché dimostra che esiste un mercato di franchisee disposti ad investire in nuove aperture.

Cosa si aspettano dal network
L’Osservatorio offre utili indicazioni anche sulle attese dei franchisee nei confronti del network di appartenenza. Sul piano delle nuove tecnologie la ricerca offre contemporaneamente una conferma - il Programma Fedeltà era, è e rimarrà la prima preoccupazione – ma anche alcune sorprese. Per l’80% degli intervistati, ad esempio, le App del network insieme agli Sms e ai social sono più importanti dell’e-commerce e della sua integrazione con il punto vendita

I franchisor devono migliorare il networking tra i loro franchisee
La ricerca ha evidenziato che in generale la domanda dei franchisee di usufruire di momenti di confronto con gli altri affiliati non è ancora completamente soddisfatta dai franchisor. A fronte di un 80% dei rispondenti che dichiara l’interessa a relazionarsi con gli altri affiliati per affinare vari aspetti della propria attività, spicca il 40% che sostiene di non avere momenti strutturati per farlo.