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“Aggiungi un posto a tavola…viene anche l’agricoltore”

 

Confagricoltura Lombardia accompagna nella visita alle filiere di latte e carne  

 

   

Milano 14 settembre  2011 - Si e' svolto nella giornata di ieri il tour riservato alla stampa dedicato alla presentazione del progetto "AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA, VIENE ANCHE L'AGRICOLTORE",  volto a sensibilizzare il consumatore alla conoscenza delle filiere agricole.

Cosi' il presidente di Confagricoltura Lombardia Sergio Cattelan ha accolto a Mantova una delegazione di giornalisti:" Confagricoltura Lombardia è rivolta direttamente agli imprenditori agricoli: tutela e promuove il settore agricolo, in quanto l’agricoltura rappresenta uno dei cardini per lo sviluppo economico e sociale di ogni Paese. La qualità e la sicurezza dei prodotti è tra gli obiettivi fondamentali che Confagricoltura persegue. Sia nel caso dell’azienda forte specializzazione che pratica la cosiddetta agricoltura intensiva, che nel caso dell’azienda multifunzionale  – ha proseguito il Presidente Cattelan  - il mestiere dell’imprenditore rimane il medesimo: organizzare al meglio i fattori della produzione per massimizzare il frutto del proprio lavoro. Da questo punto di vista non esistono differenze tra le aziende esiste solo la capacità più o meno spiccata di chi le conduce di sapere individuare le richieste e le opportunità che il mercato propone”.

A seguire Umberto Bertolasi, direttore di Confagricoltura Lombardia, ha posto l’accento sullefiliere del latte e della carne suina, oggetto specifico di questo primo press tour. Per quanto riguarda il settore lattiero-caseario, nell’annata 2010-11 gli allevamenti italiani hanno consegnato complessivamente circa 10 milioni e 643 mila tonnellate. Nella sola Lombardia sono state prodotte circa 4 milioni e 390 mila tonnellate di latte, pari ad oltre il 41 % della produzione totale nazionale. Nella nostra regione vengono prodotti ben nove formaggi che possono avvalersi del riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta (Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Gorgonzola, Taleggio, Provolone Valpadana, Quartirolo Lombardo, Bitto, Valtellina Casera e Formai de Mut). Il Grana Padano rappresenta la principale realtà nell’ambito delle produzioni di qualità. Nel corso del 2010 sono state prodotte oltre 4 milioni e 345 mila forme di Grana Padano: di queste, circa 3 milioni e 68 mila – pari al 70 % del totale – sono state prodotte in Lombardia.

Tra le altre produzioni zootecniche, merita una particolare attenzione, per tradizione e rilevanza economica, l’allevamento dei suini che, unitamente all’attività di macellazione e trasformazione da origine alla filiera suinicola lombarda. Dal 6° Censimento Generale dell’Agricoltura Italian a risultano attivi in Italia circa 20.000 allevamenti suinicoli, di cui oltre 2.600 ubicati nella nostra Regione. Gli allevamenti lombardi si distinguono, rispetto al panorama nazionale, per le loro dimensioni medie più elevate: infatti, su circa 8 milioni e 200 mila capi, oltre 4 milioni e 800 mila – pari al 58,8 % del totale – vengono allevati in Lombardia. La caratteristica peculiare della suinicoltura italiana è la produzione del suino pesante con peso superiore ai 160 kg legata alla necessita di ottenere cosce di  dimensioni conformi ai requisiti richiesti dal disciplinare di produzione dei prosciutti DOP.

 

In termini economici cio' comporta dei costi di produzione più elevati per gli allevatori italiani rispetto ai loro colleghi degli altri Paesi europei.Riguardo al processo di macellazione e trasformazione, secondo i dati ISTAT riferiti al 2008, in Lombardia sono stati macellati circa 5 milioni e 185 mila capi suini, corrispondenti a circa il 38,1 % del totale nazionale. In Lombardia, in particola nelle provincie di Cremona e Mantova sono presenti alcuni degli impianti di macellazione di maggiori dimensioni a livello nazionale: nella sola provincia di Mantova viene macellato circa il 25% dei capi destinato alle produzioni DOP. Sono numerosi i prodotti di qualità a base di carni suine che vengono prodotti sul territorio lombardo e che possono fregiarsi della Denominazione di Origine Protetta (Salame Brianza, Salame di Varzi e Salamini italiani alla cacciatora) o dell’Indicazione Geografica Protetta (Salame di Cremona, Cotechino Modena, Mortadella Bologna, Zampone Modena e Salame d’oca di Mortara). 

Date queste premesse sulle due filiere rappresentate, si sono illustrate con visite dirette sul campo, alcune aziende del territorio mantovano che hanno al loro interno tutti gli elementi che compongono la filiera, ovvero la produzione, la trasformazione e la vendita. Nella mattinata è stato visitato il Caseificio Corte d’Attila di Roncoferraro, azienda che produce formaggi di latte vaccino a pasta fresca e semi stagionati, ricotta e yogurt, guidati dal responsabile aziendale Enri Bonfante. A seguire poi la visita all’Agriturismo Il Galeotto, associata ad Agriturist, dove il titolare, Tommaso Vanzini, ha illustrato i primari aspetti dell’azienda multifunzionale: produzione di riso e salumi mantovani, negozio di vendita diretta, oltre che offerta di ristorazione e pernottamento. Il tour è proseguito con la visita all’Azienda Agricola Tenca, di Casalmaggiore, che alleva, produce, trasforma e vende suini, seguendo le fasi dalla nascita alla macellazione. Il suino dell’azienda è un suino tradizionale le cui cosce rientrano nella migliore fascia del circuito di Parma e San Daniele, compresi altri della tradizione mantovana.

Quelle illustrate nella giornata di oggi sono state solo un esempio della varieta' presente sul territorio lombardo.Cosi' ha concluso il Presidente Cattelan: "c’è da ricordare che “questo non è certamente l’unico modo di fare filiera, anzi al contrario la parte più significativa della produzione primaria viene indirizzata verso realtà produttive dove le varie fasi di filiera rappresentano anche momenti aziendali e settoriali diversi e specializzati, ma quelle illustrate sono comunque esperienze dove tendenzialmente si riesce ad incrementare in maniera significativa il valore aggiunto della propria produzione e raggiungere punte qualitative di eccellenza”.

 

 

www.confagricolturalombardia.it