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Milano - DANAE FESTIVAL XIV edizione 27 marzo-14 aprile 2012

 

Giunto alla sua XIV edizione Danae Festival - propone alla città un cartellone ricco di appuntamenti: 3 settimane di festival, 5 location, 8 compagnie, 12 rappresentazioni di cui 2 prime assolute e 1 anteprima coprodotte dal festival, 2 ospiti internazionali per la prima volta in Italia 3 spettacoli in prima milanese, 1 esposizione di disegni e 1 laboratorio coreografico. 

Si respira aria di rivoluzioni, rivolte anche epocali, cambiamenti. A fronte della preoccupazione per il futuro, si ricomincia a sperare e sognare, a credere che si possa immaginare un altro mondo. E’ questo che testardamente il Festival diretto da Attilio Nicoli Cristiani e Alessandra De Santis va riaffermando con il piccolo ma prezioso lavoro di scambio, proposta, dialogo tra Danae, gli artisti e i cittadini, nella convinzione che ogni rivoluzione cominci dentro ognuno di noi. E’ questo che conduce alla scelta di artisti che aprono domande, che si interrogano e ci interrogano sul nostro presente. Come spesso accade, senza averlo premeditato o previsto, le proposte di questa edizione svelano questioni comuni, declinate in modi differenti, ma per la maggior parte dirette alla riflessione sull’altro, su chi viene da un imprecisato lontano e sulla nostra stessa provenienza.

 

Il tema del viaggio è presente nello spettacolo di apertura della compagnia MK, diretta da Michele Di Stefano. Artista e viaggiatore attento, con Il giro del mondo in 80 giorni Di Stefano si ispira idealmente al romanzo omonimo, per riflettere sulla nostra globalizzante mania di raggiungere paesi lontani senza lo spirito del viaggiatore, rivendicando il bisogno della perdita perché non sapere è la via della scoperta, ed è il senso della ricerca.

E parliamo ancora di viaggio con Cinzia Delorenzi che, con la Compagnia omonima, realizza apposta per il Festival il progetto urbano Aquamama, un percorso nell’anima fluida della città e un rito della memoria di un popolo nomade portatore d’acqua. Anche la Delorenzi, che progetta e realizza da anni percorsi di danza nel deserto del Marocco, rivela questo orientarsi verso luoghi e culture (che paiono) lontane, un bisogno di ascoltare e guardare paesaggi che non possono essere fissati, che sono in continua trasformazione, che non possiamo mai dire di conoscere. C’è la necessità di confrontarsi con l’altro, sapendo che l’altro alla fine siamo noi.

In questo solco si pone anche il lavoro dell’artista di origine marocchina Latifa Laâbissi, che affronta tematiche quali lo statuto delle minoranze, il nomadismo, il razzismo.

In che modo riconoscersi in chi viene da lontano ha anche a che vedere con la nostra propria memoria delle cose piccole e delle cose grandi. La memoria delle piccole storie che riguardano ognuno di noi e della storia scritta con la esse maiuscola.

È in questo rovistare nella memoria che ci porta la performance Cose di Tagliarini/Deflorian e il bellissimo lavoro, visionario e onirico Trattato dei manichini di Teatropersona. E c’è anche un continuo interrogarsi sul senso del fare arte oggi, su quale sia il modo in cui oggi l’artista si mette in relazione alla propria opera e al mondo circostante, punto centrale del lavoro dell’artista portoghese Miguel Bonneville.

Accanto a questo programma – che può essere considerato anche una sorta di focus sulla scena romana (MK, Teatropersona, Tagliarini/Deflorian), che appare particolarmente vivace – e uno sguardo sulla perfomance internazionale, prosegue il progetto ARES che il Festival destina alla produzione e alla residenza di compagnie del territorio e quest’anno vede coinvolti i seguenti artisti:

la videomaker Maria Arena ha attivato un laboratorio da novembre 2011 con giovani dell’ultimo anno delle scuole superiori per un progetto che è stato già presentato in un primo step nella sessione novembrina di Danae 2011 e ora si presenta nella sua forma definitiva sotto forma di performance.

Dalla combinazione di Ares con OPEN LATITUDES, la rete europea di teatri e festival a sostegno delle forme ibride, di cui Danae è partner dallo scorso anno, nasce un progetto urbano affidato a Cinzia Delorenzi e alla sua compagnia, che trae spunto da una ricerca dei percorsi d’acqua sottostanti Milano, di cui abbiamo parlato sopra. Il terzo episodio del progetto Ares è rappresentato dalla giovane compagnia Effetto Larsen, diretta da Matteo Lanfranchi, che Danae sostiene dal 2009, che propone un lavoro vincitore del Premio Scrittura di Scena Lia Lapini.

Dunque il viaggio, il vicino, il lontano, il riconoscersi. Le radici? L’appartenenza? Gli artisti se hanno radici le hanno nel mondo, affetti da un nomadismo che è anche dell’anima; e cosi un po’ ignoranti e un po’ zoppi raccolgono impressioni e immagini e le riportano alla scena. E a volte ci sorprendono semplicemente spostando una tenda che ci velava lo sguardo. 

  www.teatrodellemoire.it www.danaefestival.com 

La quattordicesima edizione di Danae Festival è stata realizzata con il contributo di: Regione Lombardia – Istruzione, Formazione e Cultura, Ministero per i Beni e le Attività Culturali – MiBAC, Programma Cultura dell’Unione Europea con il sostegno di: Comune di Milano e con il contributo di: Progetto Être di Fondazione Cariplo, con il patrocinio di: Provincia di Milano Lo spettacolo di Latifa Laâbissi è presentato con il supporto di Institut Français e Fondazione Nuovi Mecenati. Lo spettacolo di Miguel Bonneville è presentato nell’ambito di Palco Ovest – arti sceniche contemporanee portoghesi in Italia, in collaborazione con Ambasciata del Portogallo a Roma e con il sostegno de Instituto Camões Portugal e Fondação Calouste Gulbenkian.Si ringrazia per la preziosa collaborazione FotoUp e si ringraziano inoltre il Frida Cafè e gli sponsor tecnici Scatolificio Mingazzini O. & Figli, Nastrificio De Bernardi