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Museo del Novecento, Milano:Tre nuove mostre allestite negli spazi espositivi: protagonisti Pellizza da Volpedo e Giuseppe Scalarini

altMilano, 14 novembre 2013 – Inaugurano oggi le tre nuove esposizioni temporanee del Museo: “Giuseppe Pellizza da Volpedo e il Quarto Stato. Dieci anni di ricerca appassionata” allestita nello Spazio Mostre, “Giuseppe Scalarini (1873 - 1948). Il segno intransigente. Grafica politica, satira, illustrazione” negli Archivi “Ettore e Claudia Gianferrari“ e  “Quadri che costano come Sputnik. Rotocalchi italiani e boom del mercato dell'arte moderna in Italia nei primi anni Sessanta” nella Sala Focus. Lo Spazio Mostre, nella manica lunga al piano terra del Museo, ospita la mostra “Giuseppe Pellizza da Volpedo e il Quarto Stato. Dieci anni di ricerca appassionata”, a cura di Aurora Scotti Tosini.
L’esposizione intende mettere a fuoco la complessità dei valori e dei significati di un quadro-simbolo del XX secolo come Il Quarto Stato che apre il percorso museale del Museo del Novecento.
La mostra presenta circa trenta opere tra disegni e dipinti di Pellizza da Volpedo allestiti nello spazio mostre. L’allestimento della mostra, progettato da Fabio Fornasari in collaborazione con Lucilla Boschi, sviluppa una idea semplice: concentrarsi su quegli elementi delle opere che ne costruiscono l’ambiente - strade, muri e luce. Le opere di Pellizza sono ambientate nelle piazze e nelle strade di Volpedo.
Oltre al Quarto Stato - situato nella nicchia sulla rampa di ingresso al Museo, ridipinta per l’occasione nei colori dello studio di Pellizza a Volpedo, al quale l’artista lavorò incessantemente dal 1898 al 1901 - nel percorso di mostra sono esposti la radiografia del dipinto in scala 1:1, posizionato nell’atrio di ingresso del Museo a testimonianza dei passaggi di lavorazione del quadro; e il grande affresco di Fiumana, proveniente dalla Pinacoteca di Brera, antecedente di poco alla realizzazione del Quarto Stato.
La lunga vicenda creativa di quest’opera, fondamentale per l’arte italiana ed europea, conduce a una lettura in profondità dei suoi significati e della sua portata storica, sociale, culturale. Gli Archivi del Novecento “Ettore e Claudia Gian Ferrari” ospitano invece la mostra “Giuseppe Scalarini (1873 - 1948). Il segno intransigente. Grafica politica, satira, illustrazione.”, a cura di Giovanna Ginex.
La mostra è dedicata all’opera di Giuseppe Scalarini, illustratore attivo dagli ultimi anni dell’Ottocento e tra i massimi disegnatori politici del Novecento, noto finora soprattutto come autore delle vignette comparse quotidianamente ne l’“Avanti!” dal 1911 al 1925.
Si presentano in mostra oltre centosessanta oggetti, fra i quali decine di disegni originali, documenti d’archivio, periodici e volumi d’epoca conservati presso gli eredi dell’artista e in raccolte pubbliche, allestiti entro un percorso tematico intrecciato a sezioni biografiche e cronologiche.
Il taglio critico e il percorso espositivo propongono per la prima volta uno sguardo completo sulla produzione dell’artista, e al contempo una riflessione sul delicato rapporto tra arte, grafica politica e censura. Scalarini infatti è sorvegliato dalle autorità di polizia italiane e tedesche fin dalla metà degli anni Novanta e sarà perseguitato durante il fascismo subendo il confino. Soppressa nel 1925 la stampa socialista, costretto a lavorare in incognito o sotto pseudonimi. Lo Spazio Focus, invece, propone una riflessione sul delicato tema del mercato dell’arte tra la fine degli anni Cinquanta e la prima metà degli anni Sessanta del Novecento, attraverso le pagine dei rotocalchi di quegli anni. Il titolo della mostra è infatti  “Quadri che costano come Sputnik. Rotocalchi italiani e boom del mercato dell'arte moderna in Italia nei primi anni Sessanta’’, a cura di Mariella Milan.

In occasione di questa breve panoramica storica, il Museo del Novecento ripropone all’attenzione del pubblico un’opera di Antonio Recalcati, acquistata dal Comune di Milano in seguito alla segnalazione della giuria dell’XI Premio San Fedele, destinato agli artisti sotto i trent’anni. Datata 1961, la sua “Figura d’uomo”, è estremamente rappresentativa di un artista considerato, all’epoca, una delle più brillanti promesse della giovane pittura milanese. Tutte inserite nel percorso espositivo del Museo del Novecento, le mostre sono visitabili acquistando il biglietto d’ingresso al Museo (5 euro l’intero, 3 euro il ridotto).