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Vesna Pavan affronta il tema dell'anoressia a Mantova (Museo Gonzaga, 8-16 giugno 2019)

L’artista Vesna Pavan presenta un’installazione dal titolo ANOREX EMBLEMA, composta da sculture monocrome, a grandezza naturale, su basi luminose e quadri appartenenti ai cicli Signs Feel e Skin.

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La volontà della Pavan, definita nel titolo, dalla voluta alterazione della la parola Anorex (invece di Anoressia), è quella di far emergere un problema sottovalutato, attraverso un'installazione, forte e luminosa, a cui si riferisce il termine “Emblema”. Da qui nasce Anorex Emblema, “un canto silenzioso” sul  senso di inadeguatezza e di rifiuto. L’Installazione funge da simbolo: la luce come riflessione sul proprio sé interiore e il pane, elemento di vita, evoca la casa, il luogo d’appartenenza, celebra la nascita e la condivisione. L’utilizzo dell’immagine dello scheletro esula dalla provocazione classica nella storia dell’arte. Il monocromo creato con l’arancio sangue arteria si distingue nel panorama dei colori. Gli scheletri della Pavan sono un inno alla vita. 

Signs Feel è una collezione di opere figurative stilizzate, che giocano sulla triade di colori che da sempre caratterizza lo stile dell'artista: bianco nero e rosso. in queste opere Vesna rappresenta la bellezza, l'armonia del corpo e la sintesi gestuale. I tratti neri che compongono le figure sono realizzati con un unico gesto di pennello, come nella tecnica shodo, arte della calligrafa giapponese. 

Nelle opere appartenenti al ciclo Skin la tela si smaterializza, e prende vita lo smalto, denso, lucente, sospeso dal telaio e, in un gioco tridimensionale di luci ed ombre, viene esaltato lo spazio. I lavori Skin sono stati paragonati da alcuni critici alle avanguardie degli anni Cinquanta: le tele cauterizzate di Alberto Burri e il dripping di Pollock, fino alla dimensione Fontaniana dello spazialmente incerto, a metà strada tra pittura e scultura.

Il Museo Diocesano di Mantova ha sede nell’ex-monastero agostiniano di Sant’Agnese, fatto erigere dal mantovano beato Giovanni Bono (1168-1249), fondatore di un ordine religioso poi confluito in quello agostiniano. Dopo le soppressioni settecentesche di tutti i monasteri, quello di Sant’Agnese fu destinato a usi civili. Riscattato dalla diocesi alla metà del Novecento, fu adibito a servizi per la scuola, col nome di “Casa dello studente Beato Contardo Ferrini”; successivamente divenne sede di organismi diocesani e del primo nucleo del museo. Al museo è ora destinato l’intero edificio che si colloca a poche decine di metri dalla Cattedrale e dal Palazzo Ducale.

Vesna Pavan, pittrice ed Art Designer, è diplomata alla scuola d’Arte e Mosaico a Spilimbergo. La prima mostra personale risale al 1992. Negli anni ha collaborato con stilisti, aziende e architetti di fama internazionale, tra cui Elio Fiorucci, Maimeri, Jacuzzi e Porsche. Le sue opere si trovano in musei, collezioni private e pubbliche in Europa e Stati Uniti.

É una donna impegnata nel sociale, dopo aver portato avanti progetti artistico-umanitari dedicati al tema della violenza sulle donne, affronta ora la piaga dell'anoressia concentrandosi sulla rappresentazione delle cause psicologiche ed emotive.

La mostra prende il via sabato 8 giugno alle ore 17:30. Rimane in permanenza fino a domenica 16 giugno con i seguenti orari: dal mercoledì alla domenica dalle dalle 9:30 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 17:30. Lunedì e martedì aperto solo su prenotazione.

Museo Diocesano Francesco Gonzaga, piazza Virgiliana 55, Mantova; 

per informazioni: tel 0376-320602, e-mail Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.  

Le informazioni sull'intera produzione artistica di Vesna Pavan e le foto in alta definizione sono disponibili sul sito: www.vesnapavan.com