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CIBUS CONNETTE A PARMA L’INDUSTRIA ALIMENTARE ITALIANA CON IL MONDO

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Cibus Connect dal 12 al 13 aprile 2017 – L’export alimentare accelera ancora - 500 aziende italiane vocate all’esportazione esporranno i loro nuovi prodotti – Tra questi 50 produttori selezionati da Slow Food – Attesi centinaia di top buyer esteri e migliaia di operatori italiani

 
(Parma, 20 marzo 2017) – Cresce ancora l’export del comparto alimentare italiano, facendo registrare il +3,6% e un nuovo record nel 2016 con una forte accelerazione negli ultimi mesi, in particolare sui mercati extra-Ue. Ma ci si interroga su come evolveranno i mercati esteri a seguito dei molteplici cambiamenti geopolitici. Se ne parlerà a Cibus Connect la nuova fiera che Fiere di Parma e Federalimentare organizzano negli anni dispari (a Parma dal 12 al 13 aprile 2017).
 
Tra i contenuti più attesi, quelli del Forum Agroalimentare Ambrosetti durante il quale Valerio De Molli illustrerà i risultati della ricerca realizzata per Federalimentare e Fiere di Parma e quindi il position paper su come “Sostenere la crescita e l’internazionalizzazione nel lungo periodo delle imprese del settore Food & Beverage. Analisi e riflessioni”, nell’ambito del quale i partecipanti potranno conoscere posizionamento e prospettive del Food made in Italy rispetto alle politiche assortimentali della distribuzione internazionale.
 
Al dibattito sul “Posizionamento del Made in Italy Alimentare nell’evoluzione internazionale dei consumi”, interverranno speaker autorevoli provenienti dall’industria alimentare italiana e dalla distribuzione, nazionale ed internazionale. Tra i relatori già confermati: Luigi Scordamaglia (Presidente di Federalimentare e CEO Inalca), Marco Lavazza (Vice Presidente Luigi Lavazza), Francesco Mutti (CEO Mutti), Giampiero Calzolari (Presidente Gruppo Granarolo), Sara Roversi (Direttore Future Food Institute), Alex Tosolini (Vice Chairman Business Dev. The Kroger Co.), Peter Whitsett (Executive Vice President Meijer), Gregoire Kaufman (Sales & Mktg Director Carrefour Italia).
 
altOltre al Forum, l’innovativo layout della nuova fiera prevede anche un’area molto ampia con decine di cucine dedicate agli show cooking in cui le aziende presenteranno i loro prodotti, con l’aiuto di noti chef e testimonial. Sono state anche predisposte due “arene” che ospiteranno 14 panel tematici sulle tendenze, in Italia e nel mondo, del consumo alimentare dove si confronteranno il management delle aziende espositrici con buyers e category provenienti da tutto il mondo.

L’area espositiva è composta da 500 aziende alimentari italiane, 
selezionate tra quelle maggiormente vocate all’export, che parteciperanno ai lavori del Forum, esporranno i loro nuovi prodotti ed incontreranno circa 750 top buyer internazionali e migliaia di operatori italiani. Tra le aziende espositrici saranno presenti anche 50 produttori di nicchia selezionati da Slow Food.
 
Negli stessi giorni Parma ospiterà anche “ORIGO, Geographical Indications’ Global Forum”, il primo Forum internazionale sui prodotti alimentari ad indicazione geografica protetta, italiani e non, organizzato da Ministero delle Politiche Agricole, Regione Emilia‐Romagna, con il patrocinio della Commissione Europea, e vedrà la partecipazione di esperti italiani ed internazionali.
 
L’export delle industrie alimentari italiane nel 2016 ha raggiunto la cifra record di 30 miliardi di euro (38 miliardi se si considera tutto il comparto agroalimentare) crescendo del 3,6% rispetto al 2015. Un dato molto positivo anche perché si colloca in un contesto di rallentamento generalizzato del commercio internazionale. I Paesi dove l’export alimentare continua a crescere sono alcuni mercati chiave come Usa, Germania, Francia, Spagna, Canada, Corea del Sud, alcuni Paesi dell’Est europeo (Slovacchia, Repubblica Ceca, Bulgaria, Polonia) ed alcune aree medio orientali (Libia, Algeria, Tunisia). Altri Paesi invece, soprattutto per motivi esogeni, arretrano come Cina, Giappone, Brasile e Turchia. Da segnalare finalmente la ripresa dell’export verso la Russia, +3,4% (Elaborazioni Centro Studi Federalimentare su dati Istat).

Sito web: www.cibus.it