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SALVATA LA VISTA A CENTINAIA DI PERSONE

altGiugno 2018 - È stata la prima campagna nazionale di prevenzione della maculopatia mai condotta in Italia, è durata un mese, dal 29 gennaio al 23 febbraio, organizzata da due centri di eccellenza, il Dipartimento di Oftalmologia dell’Ospedale San Raffaele diretto dal professor Francesco Bandello e dal Centro Ambrosiano Oftalmico (CAMO), diretto dal dottor Lucio Buratto.


L’iniziativa era stata preceduta da una grande indagine demoscopica nazionale sulla conoscenza da parte della popolazione italiana sopra i 50 anni della Degenerazione Maculare Legata all’Età (DMLE) da cui è risultato che solo l’11% della popolazione aveva una conoscenza  corretta di una patologia che colpisce in Italia oltre 800.000. Proprio davanti all’ignoranza dell’opinione pubblica sulla maculopatia, sulle cause e spesso sugli effetti drammatici di questa patologia  il professor Bandello e Lucio Buratto hanno ritenuto indispensabile mettere in atto una grande campagna di sensibilizzazione e di prevenzione  sulla maculopatia, sia quella senile sia quella altrettanto grave derivata dal diabete.


Alla campagna di prevenzione che ha avuto il patrocinio del Ministero della Salute per la rilevanza scientifica e sociale dell’iniziativa e dalla Società Italiana di Oftalmologia (SOI) hanno aderito più di 20 centri di oculistica, universitari e ospedalieri, con una copertura su tutto il territorio nazionale. 


È stata messa in azione una task force di specialisti che hanno realizzato 2.856 esami, uno screening eccezionale sia dal punto di vista statistico sia sanitario. L’equipe medica formata per ogni centro che ha aderito all’iniziativa da quattro specialisti erano dotati delle più sofisticate  apparecchiature di indagine per realizzare le diagnosi più sicure, come l’Optical Coherence Tomography (OCT) che permette di effettuare scansioni ad alta risoluzione della macula, scoprendo così  le alterazioni strutturali retiniche delle fasi precoci della degenerazione maculare.


La campagna ha dato un risultato rilevante: durante i 2856 screening sono state riscontrate 424 maculopatie allo stadio iniziale, mai diagnosticate precedentemente, pari al 17% del totale dei pazienti che si sono sottoposti allo screening. 

È un riscontro drammatico, che induce l’organizzazione sanitaria, in tutte le sue espressioni, a provvedere in fretta per arginare un rischio epidemico che colpisce milioni di persone.


Ma il Mese della Prevenzione della Maculopatia è un’ulteriore dimostrazione di come stia cambiando il concetto di salute. Il raggiungimento del benessere fisico e psico-sociale è un obiettivo cui tutti devono collaborare. Non dipendiamo più da un Welfare State ma facciamo parte di una Welfare Community in cui la conquista della salute non è più concepibile come un compito riservato unicamente agli operatori della sanità, ma rappresenta una responsabilità che ci riguarda tutti, indistintamente, da semplici cittadini a persone responsabili nelle nostre famiglie e nei nostri ruoli professionali pubblici e privati. Prima c’era una piramide dal cui vertice lo Stato dispensava assistenza e cure, ora bisogna cominciare a parlare di Welfare Community, cioè di “comunità” che assiste. Come appunto è avvenuto per il Mese della Prevenzione dove due medici, direttori di due centri di eccellenza, con il sostegno anche di alcune industrie farmaceutiche, si sono presi in carico con una responsabilità straordinaria il compito di provvedere a salvaguardare la vista (e una qualità di vita migliore) a migliaia di persone.