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Sirmione Le grotte di Cautllo

AL VIA IL RECUPERO DI 1500 PIANTE STORICHE NELL’ULIVETO DELLE GROTTE DI CATULLO DI SIRMIONE.

 
Febbraio 2010 Nell’area archeologica delle “Grotte di Catullo” di Sirmione - dove si trovano i resti della più grande villa romana dell’Italia settentrionale - è al via a cura dell’AIPOL (l’Associazione Interprovinciale Produttori Olivicoli Lombardi) il recupero dell’uliveto storico. L’area archeologica, situata all’estremità della penisola di Sirmione in una eccezionale posizione panoramica a picco sul lago più grande d’Italia, si estende su oltre 7 ettari di superficie. La gestione del sito archeologico, acquisito dallo Stato alla fine degli anni Quaranta, ma già tutelato dall’inizio del secolo scorso per il suo eccezionale interesse storico, dipende dal Ministero per i beni e le attività culturali, Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia. Aperto alla visita subito dopo l’acquisizione pubblica, è uno dei luoghi archeologici italiani con il maggior numero di turisti che apprezzano in particolare l’ambiente naturale che si è conservato intatto nel corso dei secoli e in cui è inserito l’imponente edificio romano di circa 20.000 mq e che in alcuni punti raggiunge i 15 mt di altezza. L’area è caratterizzata dalla presenza di un grande e antico oliveto, descritto già da viaggiatori italiani e stranieri che già dall’inizio dell’Ottocento si son recati in visita alle rovine della villa romana Un insieme che probabilmente esiste da secoli, come si rileva da documenti medievali, che riferiscono che già nel XII e nel XIII secolo erano numerosi gli alberi di ulivo presenti a Sirmione. L’attuale oliveto conta circa 1500 piante. Per la sua importanza storica e per le sue condizioni di degrado, ora appariva necessario un intervento globale di recupero, volto a risanare l’ingente patrimonio arboreo e a riportarlo alle migliori condizioni vegetative, consentendo la sua tutela e la conservazione nel tempo. L’AIPOL, l’associazione che riunisce gli olivicoltori lombardi, con il contributo della Comunità Europea e dell’Italia Reg. C.E. 867/08, si è proposta di pervenire al miglioramento dell’oliveto storico delle “Grotte di Catullo”, applicando sperimentalmente nel triennio 2010-2012 tecniche olivicole finalizzate alla protezione dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio. L’intervento consentirà il recupero e la salvaguardia dell’oliveto e permetterà di conservare inalterato per il futuro il paesaggio che caratterizza da secoli l’area archeologica delle “grotte di Catullo” e l’estremità settentrionale della penisola di Sirmione.

 Renato Banfi