PARTNERSHIP

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Messaggio
  • Direttiva europea sulla Privacy

    Questo sito utilizza cookies per gestire l’autenticazione, la navigazione e per altre funzioni. Navigando su questo sito accetti l’utilizzo di questi cookies.

Salento, viaggio tra i castelli dei due mari Mille e un tesoro intorno all’aeroporto di Brindisi

altOttobre 2015 - L’aeroporto di Brindisi e i tesori che lo circondano. Un ricco patrimonio di arte, cultura e monumenti misteriosi, che raccontano l’intreccio di tradizioni e cultura. A partire dai castelli dei due mari: Brindisi, Taranto, Oria, Latiano, San Vito dei Normanni e il centro storico di Ostuni.

Venerdì 30 ottobre arriverà nel Salento un gruppo di giornalisti nazionali che hanno aderito ad un educational organizzato da Regione Puglia, assessorato al turismo, grazie a un finanziamento POIn Programma operativo interregionale (Fesr) 2007-2013. L’educational punterà a far conoscere i castelli più suggestivi soprattutto tra le province di Brindisi e Taranto.

Il progetto viene denominato: “Attrattori culturali, naturali e turismo e rientra nella linea di intervento II.1.1 – Convenzione per la realizzazione di un intervento nell’ambito di un progetto di Promozione - promo-commercializzazione e sensibilizzazione di aree di attrazione culturale delle regioni convergenza con vie anche di accesso aeroportuali minori”. In questo caso l’aeroporto minore è Brindisi, che grazie alla ricchezza culturale, paesaggistica, naturale e turistica del territorio registra negli ultimi anni un trend in forte crescita ed è collegato anche con voli low cost con le principali città italiane ed europee.

“Tutto ruota intorno all’aeroporto di Brindisi, aeroporto minore, e le bellezze che lo circondano, dai castelli ai paesaggi naturali, dalle tipiche masserie pugliesi alle più recenti scoperte archeologiche. Ci sarà spazio anche per l’innovazione e la Puglia creativa”, spiega la dirigente della Regione Puglia, Tonia Riccio, che ha ideato il progetto, il quale sarà attuato attraverso ben otto educational, uno dei quali si è già svolto in occasione della Notte della Taranta e i riti del tarantismo.

Il gruppo, che farà il viaggio tra i castelli dei due mari, sarà composto da giornalisti in rappresentanza delle seguenti testate a diffusione nazionale e a forte diffusione regionale soprattutto nel centro Nord come Repubblica Viaggi, Viaggi del Gusto, il magazine distribuito su Italo Treno, AD, i quotidiani Il Giornale di Vicenza, Il Giorno, Il Resto del Carlino (Bologna), La Nazione (Firenze), Il Tirreno (redazione di Pistoia), Il Centro di Ferrara e alcuni siti internet specializzati in turismo come www.milanopress.it e www.mondopressing.com Milano.

A curare gli aspetti organizzativi è stata l’Agenzia Spazio Eventi (soggetto attuatore) mentre a curare l’invito dei giornalisti e l’ufficio stampa è Carmen Mancarella, direttore della rivista di turismo e cultura del Mediteraneo Spiagge (www.mediterraneantourism.it), che ha realizzato ben 31 educational in soli otto anni.

TARANTO LA CITTA’ DEI DELFINI E DEL CASTELLO DEL CONTE DI MONTECRISTO. Ad aprire il viaggio sarà Taranto che non è solo la città dell’Ilva, ma è soprattutto un’affascinante città protesa sul mare dove danzano i delfini. Sul mar piccolo, bacino di riproduzione naturale dei delfini,  simbolo della città, si affaccia il castello aragonese, sede della Marina Militare. Le sue vestigia conservano tracce di epoca greca, romana e bizantina fino ad arrivare alla ricostruzione a noi più recente, avvenuta tra il 1487 e il 1492 ad opera dell’architetto senese Francesco di Giorgio Martini. Caratteristiche le sue torri cilindriche, i camminamenti e la cappella rinascimentale di San Leonardo. Ma non tutti sanno che è proprio nel castello di Taranto che il grande scrittore Alexandre Dumas ha ambientato la lunga prigionia del conte di Montecristo perché vi era stato rinchiuso lì il suo papà, il generale Dumas.

I giornalisti poi scopriranno la città vecchia e il suo tempio dorico, che racconta le origini della città l’unica colonia spartana della Magna Grecia.

ORIA, IL CASTELLO DI FEDERICO II. All’ombra del castello federiciano dalle cui terrazze si dominano i due mari, il centro storico di Oria è il tipico borgo medioevale, abitato sin dal Messapi e dal re Arthas con tutta la sua reggia. Qui vi è un esempio virtuoso: un sito archeologico di proprietà comunale è stato interamente restaurato con fondi privati a due passi dal Comune.

Sipario sugli sbandieratori che presenteranno il Torneo dei Rioni, indetto da Federico II che visse diversi mesi a Oria, cacciando e dandosi al bel vivere, in attesa della sposa Jolanda Di Brienne, in viaggio da Gerusalemme, che avrebbe sposato nel Duomo di Brindisi nel novembre del 1225.

LATIANO. A due passi da Oria si trova Latiano con il Palazzo Imperiali del XII secolo che da castello fortezza venne trasformato in palazzo gentilizio. Vi si possono ammirare quadri della scuola napoletana del ‘600 e del ‘700. Passeggiando per il centro storico tappa poi davanti al portale rinascimentale Torre del Solise.

BRINDISI la porta d’Oriente, era dopo Roma la città più importante dell’Impero. Se ne possono leggere le tracce nel museo archeologico provinciale

ricco di mosaici, statue che un tempo decoravano le ville romane. Un capitolo a parte merita la sezione di archeologia subacquea dove si potranno ammirare i bronzi emersi dal mare negli anni ’90. 

Sul mare si affaccia il castello aragonese, nel cuore del centro storico si trova quello svevo sede della Marina militare. La colonna che indicava la fine di della via Appia delimita un’ampia scalinata sul mare che porta verso piazza Duomo e i palazzi gentilizi di Brindisi.

OSTUNI. Ma in una terra abitata sin dall’antichità dai popoli del Mediterraneo non poteva mancare una tappa a Ostuni sia per il suo bianco centro storico che illumina il cielo sia per vedere la mamma più antica del mondo: una donna vissuta 25mila anni fa, che morì appena ventenne, quando era incinta di otto mesi. I suoi resti, conservati nel Museo delle Civiltà preclassiche della Murgia, nel centro storico di Ostuni, vennero rinvenuti nella Grotta di Santa Maria di Agnano dal professore Coppola. Lei era stata seppellita con il capo completamente ricoperto di conchiglie. E veniva adorata come se fosse la Dea Madre.

Mille a una ragione per prendere un volo su Brindisi ed esplorare i mille e uno tesori che custodisce il Salento.