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A BERGANTINO (RO) Il Museo della Giostra e dello spettacolo Popolare

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Lo chiamano "il museo dei sogni". E nome più appropriato non poteva esserci per un luogo dove visitandolo affiorano i ricordi dell’infanzia, quando spesso il divertimento era rappresentato dalla fiera del paese con le giostre, i cavallini di legno, il tiro a segno e l’albero della cuccagna.

Si trova a Bergantino, in provincia di Rovigo, località legata da molti decenni alla tradizione dello spettacolo viaggiante. E’ sicuramente uno dei centri più caratteristici dell’Alto Polesine, dove spiccano il Castello Diani che da fortificazione medioevale fu trasformato in residenza gentilizia e la chiesa arcipretale di San Giorgio che contiene opere di Lorenzo Costa e Giuseppe Maria crespi.

Assieme a Melara e ai centri limitrofi, Bergantino E' il più importante centro di produzione di giostre della più avanzata tecnologia che ha saputo conquistare importanti mercati internazionali. Melara E' il comune più occidentale, il suo nome è legato alla produzione del miele, citata da Plinio il Vecchio nella sua "Naturalis Historia". Altro prodotto di eccellenza è la zucca, tanto che in agosto si svolge la tradizionale "Festa della zucca". La manifestazione dura dieci giorni e propone degustazioni a base di zucca, tra cui i gustosissimi tortelli, conditi con burro fuso, salvia e una manciata di grana padano. Melara è famosa anche per i fuochi d’artificio. Spettacoli pirotecnici sono organizzati in Cina, Stati Uniti e in tutta Europa.

Ma è allo spettacolo viaggiante che Bergantino e Melara sono legati, tanto che l’area è diventata il Distretto della Giostra. 

I numeri parlano chiaro: 21 aziende con un fatturato annuo che supera i 50 milioni di euro che danno lavoro ad un migliaio di persone.

Ecco perchè a Bergantino è sorto quasi spontaneamente il museo documentario dedicato al mondo della fiera e del luna Park."Il museo della giostra – dice Laura Negri, assessore provinciale al turismo – non può fornire una documentazione esauriente di secoli e secoli di spettacolo popolare, ma ha saputo individuare alcuni filoni storici e culturali che partendo dalle antiche civiltà e attraverso le fiere del periodo medioevale e rinascimentale arrivano fino ai giorni nostri con il Luna Park che tutti conosciamo".

Chi visita il museo compie un percorso culturale, frutto di uno studio ricerca, definita "il luoghi dell’Altrove", titolo che stimola la curiosità e la riflessione della fiera come viaggio immaginario: gli adulti ritornano bambini e i ragazzi scoprono un mondo di sogni fatto di "balocchi", cartapesta, organini e molto altro.

Nel settecentesco palazzo Strozzi, sono sei le sale, divise in cinque sezioni, che raccontano la storia del Luna Park.

Le "origini" è la prima sala che il visitatore incontra. "Scenografie, documenti iconografici, trasparenze luminose, modellini e manufatti artistici – spiega Tommaso Zaghini, direttore del museo – rendono visibili i riti iniziatori e divinatori presenti nelle antiche civiltà egiziana, greca e romana ed evoluti spettacoli della fiera tradizionale come il "labirinto", il "tunnel delle streghe", il "castello fantasma", ma anche l’albero della cuccagna, il gioco dell’oca, gli spettacoli con gli animali feroci".

La seconda sezione è dedicata alla fiera intesa come centro di aggregazione sociale e di formazione culturale. "In un mondo – aggiunge Tommaso Zaghini – senza scuole, senza giornali e mass media, la piazza dove si svolgeva la fiera era l’unica occasione di incontro e di scambio".

Ecco perchè gli spettacoli della commedia dell’arte, del teatro dei burattini e delle marionette, i cantastorie, le lanterne magiche ed i padiglioni delle scienza facevano capire ad una popolazione di semianalfabeti i progressi della tecnologia. La fiera è stata per secoli un’autentica scuola di apprendimento. Una vera "enciclopedia" per poveri.

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Alla fine dell’800 con lo sviluppo dell’industrializzazione la fiera si trasforma, gli spettacoli si spostano non più da un paese all’altro ma da regione a regione, fino a valicare i confini degli stati. La giostra non è più azionata dalle braccia dell’uomo o dai cavalli, ma diventa una "macchina". Nasce il Luna Park: le origini lontane e vicine con i processi evolutivi delle giostre più significative si possono capire visitando la terza sezione del museo.

Più di duecento fotografie con diciture esplicative documentano, nella quarta sezione, la nascita dello spettacolo viaggiante e l’industria della giostra sorta nel 1920 come alternativa all’emigrazione. Infine, nell’ultima sala sono visibili i modelli delle grandi giostre di varie epoche perfettamente funzionanti e realizzati dagli appassionati con i materiali di recupero. Fanno parte dl museo anche vari strumenti musicali meccanici originali di fine ‘800.

Tutto il percorso museale aiuta il visitatore a capire e cogliere gli aspetti fondamentali delle varie componenti dell’affascinante mondo dello spettacolo popolare itinerante Per info: www.museodellagiostra.it .

 

di Renato Banfi