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FINDOMESTIC :La fiducia degli italiani in tempo di crisi

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29 gennaio 2013 - Nel 2012 il PIL lombardo si Ë contratto un "filo" meno della media nazionale. Analogamente la riduzione del reddito disponibile per abitante è stata pari al -2,2%, pressochè in linea con la situazione italiana. Nel 2012 un lombardo ha potuto disporre, in media, di un reddito pari a 20.263 euro, meno di quanto abbia avuto chi risiede in Emilia-Romagna, ma più di quello che ha ottenuto mediamente un piemontese o un veneto. A livello provinciale hanno manifestato il calo più significativo del reddito disponibile pro capite Mantova (-3,1%) e Bergamo (-2,9%), mentre all’estremo opposto si sono posizionate Sondrio (-1,3%) e Lecco (-1,5%).

Nel 2012 la spesa che le famiglie lombarde in media hanno sostenuto per l’acquisto di beni durevoli è  stata pari a 2.387 euro, inferiore solo a quella registrata in Trentino Alto Adige e in Valle d’Aosta. Nello stesso anno la riduzione dell’indicatore in Lombardia si Ë attestata sul 13,6%, evidenziando un andamento migliore della media nazionale e di quella del Nord-Ovest in quasi tutti i comparti (nel complesso -14,1% e -13,8%, rispettivamente).

A contribuire maggiormente alla flessione complessiva è stato il mercato delle auto nuove che ha segnato un calo del 21,8%. Il segmento dell’usato, con una riduzione del 9,5%, ha registrato un andamento migliore di quello delle altre regioni italiane, ad eccezione del Trentino Alto Adige; del 19,5%, invece, Ë stata la flessione degli acquisti di motoveicoli, che, comunque, incidono poco sulla spesa complessiva dei durevoli. Da segnalare come le variazioni nelle immatricolazioni e nella spesa media per famiglia siano all’incirca allineate ai dati italiani, mentre il calo delle immatricolazioni di auto aziendali Ë circa doppio della trend nazionale, con un calo del 28,3% su un andamento nazionale del -13,2%.

L’andamento del  comparto Mobili è in linea con i dati del Paese. I consumi si sono infatti contratti del 6,5% (Italia -6,8%) e la spesa per nucleo famigliare del 7,8% per un valore di 672 euro (Italia -8,1%) .Nel settore elettrodomestici spesa regionale Ë scesa del 5% in termini di consumi, assestandosi a 14 mln di euro, mentre la spesa pro capite ha fatto registrate un valore di158 euro, con un calo del 6,3% su un dato medio nazionale dell’8,1

In Lombardia gli acquisti in information technology nel 2012 hanno registrato una crescita (3,8%), che però, dato il peso limitato rivestito dal settore, non ha compensato le perdite registrate nella spesa per gli altri beni per la casa. ll dato Ë in contro tendenza con quello nazionale, che ha registrato una contrazione dello 0,6 come consumi complessivi, e del 2% circa se si prende in considerazione la spesa media familiare.

I cali sono più marcati dei dati nazionali, in particolare i consumi complessivi sono stati di 586 mln di euro con una contrazione del 15,4% (Italia -11,8%), mentre la spesa per famiglia Ë diminuita a 132 euro, con un calo del16,6% (Italia -13%).

Nel 2012 il reddito pro capite lombardo si è caratterizzato per una certa disomogeneità: Milano resta la provincia più ricca, con 25.871 milioni €, seguita da Sondrio (18.970 milioni €), mentre all’estremo opposto si sono posizionate Como (15.512 milioni ) e, soprattutto, Lodi (14.229 milioni €).Le altre provincie lombarde registrano un reddito compreso tra i 17.553 milioni € di Cremona e i 16.088 milioni € di Bergamo.

Il capoluogo emerge anche nelle classifiche relative alla spesa per i beni durevoli, sia in termini di ammontare di acquisti complessivi, che in termini di variazioni rispetto al 2011. In generale, le provincie lombarde con consumi superiori alla media nazionale sono Brescia, Bergamo e Varese. Al contrario i valori più modesti si registrano a Sondrio e Lodi. 

Anche in quest’area gli eventi politico – economici degli ultimi anni hanno fortemente impattato sul concetto di fiducia, instaurando un modello pi_ aderente e controllabile dai singoli individui. Aumenta la fiducia nella sfera privata, nella famiglia, negli amici, nelle comunità solidali o in quanti sono in grado di fornire aiuto, spesso vicendevole. Si afferma sempre di più il concetto che l’unione tra individui puÚ fare la differenza.

Per contro, allontanandosi dalla sfera del privato, Forze Armate, Esercito e Presidenza della Repubblica sono le istituzioni che più godono della fiducia dei pugliesi. Tra i soggetti degni più affidabili emergono gli scienziati, i giornalisti, gli imprenditori e i comici, per competenza e capacità di innovare, oppure perchè svolgono un ruolo di denuncia. Il contesto pubblico Ë in caduta verticale: rappresenta una realtà astratta e "distante", verso la quale ci si sente impotenti. Tra i soggetti che perdono fiducia sono da annotare i politici, i professionisti della finanza, gli immobiliaristi e gli agenti di vendita.

In un contesto di fragilità socio-economica evidente anche la spesa delle famiglie lombarde nel 2012 ha subito evidenti contraccolpi. I consumi sono stati fortemente penalizzati dalla dinamica del reddito disponibile. La contrazione della spesa Ë intervenuta nonostante la riduzione della propensione al risparmio. La tipologia di beni maggiormente sacrificata Ë stata quella dei durevoli, il cui acquisto Ë stato rinviato quando non strettamente necessario, aumentando cosÏ la vita media dei beni in dotazione delle famiglie. Nel 2012 hanno fatto eccezione l’home comfort e gli smartphones.

Ci si attende che nel 2013 le decisioni di spesa delle famiglie lombarde saranno ancora fortemente condizionate dagli effetti della manovra di bilancio e della fase recessiva sul reddito disponibile e che, anche se con una forte attenuazione rispetto al 2012, la domanda di beni durevoli si manterrà ancora in moderato calo, non riuscendo quindi ad imboccare un sentiero di recupero delle forti contrazioni degli ultimi anni. www.findomestic.it

 

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